Porto d’armi in Olanda? Bisognerà dichiarare la propria religione e non solo

Questo quanto previsto da un disegno di legge su cui sta lavorando il governo olandese e che dovrebbe approdare alla Camera bassa del Parlamento ad ottobre.

La proposta del Governo guidato dal liberale Mark Rutte ha però provocato reazioni di sconcerto all’interno della stessa maggioranza che sostiene l’esecutivo. “Non dobbiamo superare questo limite di privacy. In base ai requisiti minimi della direttiva europea, non e’ nemmeno necessario. Noi non promuoviamo la discriminazione e la profilazione etnica, quindi questi dettagli personali speciali devono essere rimossi dal disegno di legge”, ha affermato al quotidiano De Volkskrant Monica den Boer, deputata del partito liberale D66, appartenente alla maggioranza. Le fa eco Chris van Dam, deputato dell’altra formazione che sostiene il governo, Appello Democratico Cristiano (Cda), che dice di non riuscire a “immaginare una situazione che giustifichi quanto incluso nella legge”.

Il ministro della Giustizia che ha proposto la norma, il democratico-cristiano Ferdinand Grapperhaus, si giustifica affermando che la raccolta delle informazioni sarebbe necessaria poiché “i fattori di rischio per il possesso di armi sono diversi” e le forze di polizia hanno bisogno di confrontare dati da varie fonti per valutare se è sicuro consentire a qualcuno possedere un’arma. .

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